Sono comuni e frequentissime, per gli studiosi delle discipline che hanno a che fare con l’analisi dei testi (la storia, la filosofia, la letteratura, etc.), le occasioni nelle quali analizzare la presenza di un determinato tema in una particolare opera. Il ricercatore al quale venisse chiesto, per esempio, di scrivere un paper sul concetto di ‘fede’ nei Promessi sposi, dovrebbe, forte della sua competenza che gli permette di muoversi con agilità nell’opera, rileggere il testo e identificare tutti i punti nei quali Manzoni parla di fede o di argomenti correlati. Non sarebbe infatti sufficiente, per lo studioso, procedere con una ricerca lemmatica; non tutti i loci nei quali il testo parla di fede sono, infatti, direttamente collegati al termine ‘fede’ o a quelli connessi al suo spettro semantico. E’ possibile immaginare questa fase di lettura del testo, finalizzata a individuare i punti nei quali l’autore parla di ‘fede’, come una operazione di schedatura finalizzata a una vera e propria ‘etichettatura’: quando la lettura di un brano suggerisce all’interprete il tema oggetto della sua ricerca, lo studioso lo etichetta mentalmente e lo identifica.
Questa operazione viene solitamente effettuata in modo occasionale, cercando cioè di volta in volta nel testo il tema occasionalmente oggetto della ricerca. Se invece si analizzasse, una volta per tutte, il testo evidenziando, cioè ‘etichettando’, tutti i temi che esso offre, questa operazione permetterebbe poi di realizzare ricerche ampie; conclusa l’etichettatura, infatti, si potrebbe in pochi istanti, in futuro, risalire ai punti nei quali il testo parla di ‘libertà’ o di ‘antropologia’ o di ‘comunicazione’. Se il medesimo lavoro, da una singola opera, si estendesse all’intero corpus di testi di un autore o, ancor meglio, a più corpora di più autori, sarebbe possibile con semplicità effettuare ricerce per temi e su più testi.
Per sperimentare questa modalità di analisi e schedatura del testo, è da anni in corso una collaborazione tra il Dottorato RAMUS dell’Università di Salerno, coordinato dal prof. Giulio d’Onofrio, e il laboratorio ISIS del Dipartimento di Informatica dell’Università di Salerno, diretto dal prof. Vittorio Scarano, che lavora da tempo sugli open data e sulle possibili interazioni tra stakeholders della conoscenza e comunità. L’interazione con il laboratorio ISIS ha permesso la progettazione di Screenia, una piattaforma Web finalizzata a dare la possibilità agli studiosi di inserire liberamente etichette e commenti a porzioni di testi filosofici (messi a disposizione dalla piattaforma); ciascuno studioso potrà o lavorare su testi e/o su brani mai commentati prima o proporre nuove etichette e commenti che si affianchino a quelli di altri studiosi che hanno già lavorato su quel testo. L’obiettivo di Screenia è costruire un database (di etichette e commenti relativi a numerosi testi filosofici) che permetta agli utenti di lanciare ricerche per temi (cioè per etichette) su un corpus di opere sempre più nutrito.
Il nome nasce dalla interazione tra il termine scrinium, che soprattutto nel latino medievale indica la libreria o in generale il luogo che contiene libri, e screen, cioè ‘schermo’, proprio per evidenziare l’interazione tra un oggetto ‘classico’ come i testi della storia della filosofia e una strumentazione ‘nuova’ come quella informatica.
Dal 2019 un gruppo di dottorandi del Dottorato in ‘Ricerche e studi sull’età tardo-antica, medievale e umanistica’ RAMUS dell’Università di Salerno, destinatari di specifiche borse di studio relative al progetto Screenia, stanno sperimentando la schedatura di testi filosofici d’età antica, tardo-antica e medievale. Il primo testo la cui etichettatura e commento sono stati ultimati sono i Moralia in Job di Gregorio Magno, grazie al lavoro della dott.ssa Raffaella d’Urso.
La piattaforma sarà disponibile a partire da gennaio 2023.