Nelle comunità scientifiche, i risultati della ricerca vengono condivisi tramite pubblicazioni. Ogni pubblicazione viene letta e commentata in altre pubblicazioni, generando un feedback che però arriva quando la ricerca è già conclusa e pubblicata. La scienza aperta è un modello di scambio più rapido di feedback tra i membri di una comunità scientifica. Lavorando in modo ‘aperto’, un singolo studioso o un gruppo di ricerca possono infatti condividere costantemente i loro progressi con la comunità scientifica, così da ottenere suggerimenti mentre la ricerca stessa è ancora in corso. Feedback utili perché subito applicabili.
Negli ultimi anni diverse piattaforme software hanno permesso ai gruppi di ricerca di condividere i loro dataset con la comunità scientifica, per chiedere pareri e suggerimenti.
Uno degli strumenti collaborativi più funzionali per la condivisione di un paper è la piattaforma Docs della suite Google. Una volta creato un file di testo (che è possibile formattare efficacemente grazie agli strumenti di impaginazione di cui è dotato l’editor), è possibile lavorare sul documento come su una normale bozza; la cronologia permette di risalire a tutte le versioni precedenti, identificando con un time stamp la paternità degli interventi e mostrando, step by step, il percorso di produzione del testo. Una volta condiviso il file tramite un link, è possibile determinare il livello di permessi degli utenti, ai quali può essere attribuito, da chi ha creato il file, il permesso di visualizzare, modificare o commentare il testo. Grazie a quest’ultima opzione, agli utenti viene lasciata solo la possibilità di leggere il file, evidenziare una o più parole e inserire un commento, lasciando che a modificare il testo sia soltanto l’autore. La porzione di testo commentata da uno o più utenti risulterà così, per tutti, evidenziata, facilitando l’individuazione dei commenti relativi a ogni sezione che, di volta in volta, l’autore della ricerca, proprietario del file, potrà accettare o cancellare.
Si otterrà così un file condiviso che garantisce tanto la paternità quanto il controllo del lavoro perché:
- solo il ricercatore che ha creato il file ne può modificare il testo;
- le sezioni (o le parole) del testo oggetto di commento sono evidenziate, rendendo la navigazione tra i commenti semplice;
- il ricercatore può, in ogni momento, intervenire sui commenti ritenuti inopportuni o inutili;
- la cronologia permette di risalire sempre alla paternità degli interventi e garantisce la trasparenza del lavoro, impedendo che eventuali errori corretti vengano eliminati dal testo definitivamente.
All’inizio di ogni documento, un disclaimer indica le ‘regole’ per il suo utilizzo
Living documents condivisi:
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