Il violento miscuglio di religione e politica che ha occupato le cronache e l’immaginario globale negli ultimi vent’anni è stato spesso etichettato semplicisticamente come sottoprodotto deviato di primitive periferie geoculturali, manifestazione estrema di un nuovo Medioevo dello spirito, lontano dal sentire ormai orgogliosamente e consapevolmente laico dell’Occidente.
Quello che l’efferatezza della cronaca rende difficile intravedere con lucidità è che invece la relazione tra gestione del potere, riflessione teologica e esercizio religioso è ancora radicata, in profondità, nelle strutture etico-politiche del nostro universo culturale perché costituisce un ‘universale filosofico’ sempre attuale e problematico, in ogni epoca e a qualsiasi latitudine.
Il problema della laicità e della sacralità del potere, le nuove escatologie, l’uso politico dei simboli religiosi, il riaffermarsi di modelli teocratici: per provare a ragionare sui fondamenti e sulle prospettive di questi e di altri ‘dispositivi teopolitici’ che ancora oggi abitano il nostro tempo, prendono il via, a partire dall’8 novembre, le mie lezioni di Storia della teologia.
Da Eschilo a Freud, passando per Platone, Aristotele, Agostino, Abelardo, Machiavelli, Lutero, Spinoza, Marx e Nietzsche, proveremo a leggere in controluce la storia del rapporto tra potere politico, riflessioni teologiche e pratiche religiose per comprendere perché oggi sia così indispensabile avere consapevolezza della lunga e complessa relazione che, da sempre, essi intrecciano.
Sarà possibile seguire le lezioni tramite la piattaforma Microsoft Teams.
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